25 novembre 2024 – Oggi, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, siamo chiamati a riflettere su una realtà che continua a tormentare le nostre società, nonostante le leggi, le campagne di sensibilizzazione e gli interventi istituzionali.
La violenza contro le donne è una piaga globale che colpisce milioni di persone, indipendentemente da età, cultura o livello socioeconomico.
I numeri della vergogna
Secondo i dati più recenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, una donna su tre nel mondo subisce violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita, spesso per mano di partner o familiari.
In Italia, le statistiche del rapporto Eures 2023 hanno evidenziato che, solo nell’ultimo anno, sono state uccise 120 donne, il 65% delle quali in contesti familiari o di relazione.
Numeri che non rappresentano solo vite spezzate, ma anche una profonda ferita sociale.
Le forme di violenza
La violenza contro le donne non si manifesta solo con i femminicidi.
Esistono altre forme, ugualmente devastanti: violenza psicologica, economica, stalking, abusi sessuali e discriminazioni che minano la dignità e la libertà delle donne.
Questi comportamenti, spesso tollerati o minimizzati, perpetuano un ciclo di oppressione che va spezzato.
Il ruolo delle istituzioni e della società
Negli ultimi anni, sono stati fatti progressi significativi.
In Italia, il “Codice Rosso” ha introdotto procedure più rapide per la gestione delle denunce di violenza domestica, mentre le campagne di sensibilizzazione hanno cercato di scardinare stereotipi di genere radicati.
Tuttavia, gli sforzi non sono ancora sufficienti.
Le denunce restano spesso poche rispetto ai casi reali, a causa di paura, vergogna o sfiducia nelle istituzioni.
Fondamentale è anche il ruolo della società civile.
Le associazioni e i centri antiviolenza sono in prima linea per offrire supporto e rifugio alle vittime.
Tuttavia, spesso operano con risorse limitate e necessitano di maggiore sostegno finanziario e politico.
L’educazione come chiave del cambiamento
Un cambiamento culturale è indispensabile. La prevenzione della violenza deve partire dall’educazione, promuovendo il rispetto reciproco e l’uguaglianza di genere fin dalle scuole.
Solo così possiamo sperare di costruire una società in cui la violenza contro le donne non abbia più spazio.
Un appello per il futuro
Mentre ricordiamo le vittime e sosteniamo le sopravvissute, dobbiamo impegnarci collettivamente per creare un futuro diverso.
Non è solo una questione di giustizia, ma di umanità. Ognuno di noi, nel proprio ruolo, può contribuire a combattere questa battaglia, affinché nessuna donna debba più temere per la propria vita o la propria libertà.
Oggi non è solo un giorno di memoria, ma un grido d’allarme e una chiamata all’azione.
Il silenzio non è mai la risposta.
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